Territorio:

Montecchio Maggiore sorge sulla strada che da Vicenza conduce a Verona, ai piedi delle dolci colline dei Monti Lessini (ad Ovest dei Colli Berici), colline che ben si adattano a passeggiate a piedi o in bicicletta.

Un po’ di storia…

La Città prende il nome dall’antico toponimo di età romana “MONTICULUS” (piccolo monte).

La prima presenza insediativa è attestata da ritrovamenti archeologici come rocchetti, selci, bracciali risalenti all’Eneolitico e all’Età del Bronzo ora esposti presso il Museo di Archeologia e Scienze Naturali “G. Zannato”, insieme a reperti appartenenti ai Paleoveneti.e Celti.

La romanizzazione iniziata nel II secolo A.C., vede Montecchio accrescere la sua importanza di punto strategico per il controllo del passaggio lungo la via Postumia (148 A.C.).

Al periodo romano risalgono importanti ritrovamenti di edilizia privata (ville rustiche) e pubblica (resti di acquedotti, sepolcreti, opere idrauliche) ora raccolte in un’interessante allestimento presso la sezione “romana” del museo.

Durante il VI secolo è testimoniata la presenza dei Longobardi appartenenti al Ducato Vicentino.

Scavi archeologici  nel 1990 hanno portato alla luce ben 15 sepolture di età longobarda, 9 delle quali provviste di corredo tipico del guerriero longobardo (elementi di cintura, scramasax, spatha……..) anche questi reperti sono esposti in museo.

Il cristianesimo comincia a diffondersi a partire dal VII secolo e la chiesa Pieve di S. Maria diventa Chiesa Madre per tutta la vallata.

La caduta dell’Impero Romano e le invasioni barbariche determinarono la sorte di Montecchio sempre in qualche modo legata alla città di Vicenza ma anche alla residenza di famiglie importanti e di potentati locali. Nel volgere di pochi secoli Montecchio passò dalla famiglia dei Pilei agli Ezzelini, poi agli Scaligeri e ai Visconti, subendo danni, saccheggi e incendi fino all’adesione spontanea del 28 aprile 1404 alla Repubblica di San Marco.

La pace veneziana fu interrotta nei primi del Cinquecento quando, in uno degli episodi che videro la Serenissima coinvolta prima contro la lega di Cambrai e poi contro i Francesi.

L’epoca moderna vede susseguirsi periodi di guerre, pestilenze e carestie fino al periodo Napoleonico (1796-1815), nel quale Montecchio passa alternativamente dalla Francia all’Austria, fino all’unità d’ Italia.

La prima guerra mondiale vede Montecchio come luogo di immediata retrovia del fronte, ma la vicinanza delle montagne su cui si sono svolte sanguinose battaglie ha portato i suoi echi di dolore fin al paese.

La seconda guerra mondiale vede Montecchio e la SS 246 battuta dal terribile “PIPPO”, aereo bombardiere che ogni notte vegliava sul coprifuoco, con danni enormi.

Nel dopoguerra i Montecchiani si rimboccano le maniche e, sull’ onda della ricostruzione, passano con successo da una realtà prevalentemente agricola a  una industriale. Sono gli anni in cui nasce la Ceccato e con essa il quartiere di Alte.